- 11 Settembre 2019
- - by Lizalù
11 SETTEMBRE 2019
Buongiorno ragazze,
stamattina inizio a raccontarvi una storia, ci sono paure, sogni e un regalo, quindi seguitemi anche nei prossimi post.
C’era una volta una bambina cicciotta, che pian piano è diventata ragazza e donna sempre cicciotta…E’ sempre stata cosi: fin da bambina, e man mano che cresceva, il suo grasso in proporzione abbondava sul suo corpo, rendendola sempre spenta e nervosa.
La cosa più brutta era dover acquistare un semplice pantalone o una maglietta e mai a pensare ad un vestito, i vestiti non erano cose adatte ad una donna grassa -si grassa- una parola orribile, per una ragazza un giudizio senza appello.
Entrare in un negozio era davvero una violenza psicologica ma era necessario, allora lei si auto-convinceva del fatto che la commessa era lì per fare il suo lavoro e quindi l’avrebbe trattata con rispetto.
Bisognava cercare negozi che esponevano la scritta a caratteri cubitali “ANCHE TAGLIE FORTI” e -tirato un bel respiro- aprire quella porta.
Entrata nel negozio, mentre gli sguardi si fermavano sulle gambe, sulle braccia, sul sedere -punti che lei odiava- chiedeva sempre con voce bassa e tremante se ci fosse qualcosa della sua taglia: non qualcosa di specifico ma semplicemente qualcosa della sua taglia.
Invece di risponderle si, la commessa era solita pronunciare la frase orrenda: “non so, mi dica la sua taglia e controllo”.
La bambina diventata donna odiava quella frase e preferiva ridiventare bambina per non doverla ascoltare.
Qualsiasi cosa le portasse la commessa lei la provava velocemente in camerino e in caso non le stesse bene rinunciava, dicendo semplicemente che non era di suo gusto.
Se i capi si abbottonavano decentemente, invece, ne prendeva almeno tre neri e tre blu per fare scorta e ripetere il supplizio il più tardi possibile.
Tre neri e tre blu di qualsiasi cosa vi vada, vi è familiare? vi va di raccontarmi le vostre esperienze?